Giovedì 28 aprile il Dipartimento di Giurisprudenza della LUISS ha presentato una lezione sulla negoziazione di accordi di cooperazione e le relazioni fra le Nazioni Unite e l'Unione Europea con le testimonianze di Nikolaj Gilbert, Director of Global Partnerships, e Benedetta Audia, Legal Advisor a UNOPS, l'Ufficio delle Nazioni Unite per i servizi e i progetti.
Laureata con lode in Giurisprudenza, l'Avvocato Audia in UNOPS è Responsabile dell'ufficio legale (area istituzionale e commerciale) e negozia migliaia di accordi milionari per la realizzazione di progetti in paesi in via di sviluppo. "UNOPS è la quinta organizzazione delle Nazioni Unite in termini di spesa annuale e ogni anno contribuisce alla realizzazione di un migliaio di progetti, prevalentemente nel campo delle infrastrutture. La cosa più importante è conciliare l'aspetto accademico di ricerca e aggiornamento sul diritto internazionale con la possibilità di trovare soluzioni e l'abilità di comunicare concetti molto complessi anche ai meno esperti".
La passione per il diritto internazionale l'ha sviluppata fin dalla prima adolescenza. "Mi sono innamorata di questo lavoro quando avevo 14 anni - racconta l'Avvocato - partecipando a un progetto organizzato dal mio liceo per la realizzazione di risoluzioni sugli OGM. La nostra delegazione risultò la migliore a livello nazionale e una componente della commissione esaminatrice mi disse che avevo una vocazione per questa carriera".
Grazie agli entusiasmi precoci, ha viaggiato e cercato esperienze e specializzazioni all'estero, ma dopo aver studiato in Irlanda per un semestre, ha scelto la LUISS come Università. "Grazie alla Professoressa Angela Del Vecchio, ho approfondito la materia e discusso una tesi nell'ambito della risoluzione delle controversie con sei mesi d'anticipo sui tempi previsti. Ho sfruttato questo tempo per andare a Washington e lavorare con l'Istituto di Diritto Internazionale (International Law Institute) e la Banca Mondiale. Da questa esperienza, ho deciso di fare domanda per lavorare alle Nazione Unite, convinta che non mi avrebbero mai presa. Invece, il 9 febbraio 2006 mi hanno chiamato dall'ufficio legale di UNDP (United Nations Development Programme) a New York".
L'ingresso nelle Nazioni Unite è stata una vera e propria full immersion: "Il primo giorno di lavoro il capo mi ha accolta con un centinaio di accordi da rivedere. La prima negoziazione che ho seguito era con una casa farmaceutica per la fornitura di vaccini in paesi in via di sviluppo. Col passare del tempo, ho avuto maggiori responsabilità e lavorato su progetti più grandi, viaggiando in più di 70 stati. Dall'Afghanistan al Sud Sudan, dalle negoziazioni con l'OPAC per la questione delle armi chimiche siriane a quelle per la costruzione di ponti e scuole, ho lavorato a stretto contatto con ministri degli Affari esteri degli stati interessati e di quelli contribuenti".
L'impegno quotidiano richiede di conoscere molto bene le condizioni dei vari paesi per negoziare accordi di finanziamento difficili e delicati. "È davvero gratificante vedere crescere un progetto dall'inizio alla fine e sapere di aver dato un contributo alla realizzazione. Ci sono sempre tanti problemi diversi che possono presentarsi, compresa la difficoltà di far accettare che a condurre le negoziazioni sia un giovane avvocato donna. È solo una diffidenza iniziale che mi fa sorridere e che per fortuna non ha mai inficiato la possibilità di raggiungere una negoziazione".
Un'altra difficoltà del lavoro nelle organizzazioni internazionali è una selezione molto dura. "Gli studi legali che lavorano con le Nazioni Unite sono ambienti di nicchia: hanno una mole di lavoro incredibile che, a causa delle risorse limitate, devono gestire solo poche persone. Non c'è possibilità di creare uffici legali con esperti in vari settori ma è necessario che ogni avvocato conosca molti aspetti e abbia capacità trasversali".
Ai più motivati, l'Avvocato Audia consiglia di essere più elastici e preparati possibile: "La preparazione ripaga sempre, ma bisogna essere molto entusiasti e avere una mente aperta e flessibile. Noi avvocati tendiamo a non ragionare fuori dagli schemi, ma per realizzare un progetto ambizioso è necessario saper sempre trovare soluzioni alternative. Cercate le posizioni aperte disponibili in modo metodico perché le possibilità esistono, ma preparate ottime domande, ottime cover letters e conoscere le lingue straniere, perché in questi ambienti non ci sono né tempo né risorse per fare formazione".
Uno sforzo ripagato da un lavoro entusiasmante e attento ai diritti della famiglia. "Un lavoro così impegnativo non pregiudica la possibilità di essere mamma. Le Nazioni Unite mi hanno permesso di portare mio figlio di un anno nei viaggi di negoziazione e fino ad ora il piccolo mi ha seguita in 15 Stati".