Villa Blanc
Villa Blanc fu voluta dal barone Alberto de Blanc tra il 1895 e il 1898, dopo la sua nomina a Ministro degli Esteri del governo Crispi. Uomo di fine cultura e di vedute internazionali, de Blanc ebbe il merito di portare a compimento un progetto che resta unico nel panorama della cultura architettonica e decorativa romana.
Villa Blanc, infatti, è un esempio rilevante di arte "eclettica" ovvero un caso piuttosto raro di quel combinarsi e fondersi, con armonia, di elementi e stili appartenenti a epoche e culture molto diverse fra loro.
Ogni dettaglio della Villa ne rivela l’eclettismo, a partire dall’organizzazione degli spazi e dell’architettura in generale. Così la Sala del Camino che rivela influenze quattrocentesche, la loggia esterna con statue e cariatidi in stile neoclassico e decorazioni liberty, la torre neogotica, la Sala da Ballo con soffitto di ispirazione mediorientale e il Giardino d’Inverno con strutture in ferro e vetro.
Numerosi gli artisti e le professionalità coinvolte, da Giacomo Boni, archeologo e architetto, al botanico Pietro Pirotta, fondatore dell’Orto Botanico di Roma, dai decoratori Morani e De Carolis, influenzati dall’opera di William Morris, ai pittori Cellini e Vitelleschi.
L'eclettismo si rivela anche nelle tecniche e nell’uso dei materiali: dall’uso combinato di ferro, cemento, vetro, laterizio, travertino e legno istoriato agli aspetti di revival storicistico nelle decorazioni, ad esempio, con l’uso di ceramica invetriata per le pareti esterne. Nel 1997 la Luiss ha acquisito ciò che restava del complesso: la Villa versava infatti in uno stato di degrado e di abbandono durato circa 60 anni. Attualmente la Villa è sede della Luiss Business School.
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