Luiss si impegna concretamente nella lotta al cambiamento climatico e per questo nel 2021 è stata avviata la quantificazione dell’impronta carbonica in accordo allo standard ISO 14064-1. Per motivi di comparabilità, è stato assunto come baseline il 2019, l’anno precedente allo scoppio della crisi pandemica. Tale percorso, rinnovato di anno in anno, ha consentito di analizzare in modo puntuale le categorie emissive più significative dell’Università e di tracciare una roadmap di mitigazione e compensazione coerente con l’obiettivo di carbon neutrality al 2025 contenuto nel Piano di Sostenibilità.
Il valore della carbon footprint di Ateneo per il 2023 è pari a 10.599 t CO2 equivalenti, in lieve diminuzione rispetto all’anno precedente, nonostante l’aumento degli studenti in mobilità internazionale, la piena occupazione delle residenze studentesche e l’aumento del numero complessivo della nostra Comunità di iscritti ai Corsi di Laurea, staff e docenti. Il valore complessivo è coerente con le nostre politiche di riduzione ed efficientamento dei consumi, e la diminuzione del 9,7% rispetto all’anno assunto come baseline testimonia il percorso dell’Università nella riduzione del proprio impatto ambientale. In particolare, l’azzeramento di Scope 2 è dovuto alla scelta dell’Ateneo di acquistare l’elettricità unicamente da fonti rinnovabili.
Di seguito il riepilogo delle emissioni dirette ed indirette:
Oltre alle attività volte a ridurre i consumi, nel 2022 l’Università ha acquistato un numero di crediti di carbonio pari al doppio delle emissioni dirette riferite al 2021, che compensano quelle previste per gli anni 2023 e 2024. I crediti sono ascrivibili al registro del mercato volontario VERRA e hanno contribuito alla costruzione di un impianto idroelettrico nello Stato indiano dell’Himachal Pradesh.