"New York is my campus. Fordham is my school" Il motto della Fordham University sintetizza bene l'esperienza dell'ultimo anno accademico di Chiara Coppotelli, laureata LUISS in Giurisprudenza con un Double Degree a Fordham ottenuto grazie al Joint Educational Program fra le due Università.
"New York è una città complessa, affascinante e piena di possibilità, che ho deciso di sfruttare al massimo in ogni occasione" racconta la neolaureata. "Grazie ai ragazzi che ho conosciuto, ho avuto modo di assaporare la vera cultura americana, capire i meccanismi universitari e quelli professionali. La Fordham Law School non è una sfida semplice: noi Italiani abbiamo ritmi diversi, studiamo molto ma a lungo termine; in America avevo un carico giornaliero e tantissimi test, anche durante le lezioni. Ho dovuto mettermi in discussione e trovare un nuovo metodo di studio, che mi ha permesso di laurearmi con il massimo dei voti".
Durante il primo semestre Chiara ha frequentato il corso di Investor-State Arbitration, dove ha trovato non solo una classe bellissima ma anche l'argomento per la sua tesi di laurea. "Ho avuto l'enorme fortuna di avere come professoressa Josefa Sicard-Mirabal, ex Direttore Esecutivo dell'ICC International Court of Arbitration. Al termine delle lezioni, con altre ragazze del corso abbiamo deciso di partecipare alla International Commercial Arbitration Moot Competition dell'Università di Washington. Fordham tiene molto ai suoi studenti e a tutte le attività che possano arricchirli, concentrandosi in particolare sulle competizioni di arbitrato. Lavorare in gruppo con persone disponibili e aperte al confronto è stato molto piacevole, anche se il supporto tecnico e motivazione della Professoressa Sicard-Mirabal, che ci ha sostenuto nei mesi di preparazione, è stato fondamentale. Non è stato semplice coordinare la preparazione per la Moot con gli altri impegni, ma l'esperienza alla LUISS, dove mi sono sempre dedicata ad altre attività, mi è stata di grande aiuto".
In gara con il team della Fordham School of Law, alla Moot Competition di Washington Chiara ha vinto il premio come Best Oralist a pari merito con altri due colleghi. "La preparazione per Washington si è basata su ricerche e confronti. Siamo arrivate alla gara con la consapevolezza di aver lavorato tanto e di avere le giuste conoscenze, anche se il mio premio personale è stata una sorpresa. In queste occasioni, ci sono molte persone madrelingua e temevo di essere penalizzata. Invece, la LUISS mi ha sempre abituata all'idea di esporre le nostre idee a persone competenti che devono valutarci, come giudici, arbitri o avvocati. Avere padronanza dell'orale è stato importante perché le prove consistevano in confronti diretti con le altre Law School. A ogni prova ho dato il massimo, senza paura del risultato. L'elemento più difficile è stato ricoprire un doppio ruolo: a volte attore, a volte convenuto".
"Fin dagli inizi del percorso universitario, Chiara ha scoperto un forte interesse verso il diritto internazionale, come ha potuto approfondire anche durante l'Erasmus all'Università di Leuven, in Belgio. "Il diritto internazionale ha per soggetti gli Stati e non le persone fisiche e, in particolare, la mia area di interesse si concentra verso il diritto internazionale dell'economia e il diritto internazionale degli investimenti. La peculiarità dell'arbitrato Stato-investitore è, invece, il confronto fra un soggetto pubblico, lo Stato, e uno privato, di solito una società. Questo aspetto rende questa micro-area del diritto internazionale un fenomeno nuovo e affascinante, caratterizzato da regole e principi particolarissimi".
Conclusa l'esperienza con la LUISS e con Fordham, le ambizioni di Chiara guardano ancora all'estero, in particolare agli Stati Uniti e alla carriera diplomatica. "Dopo la doppia laurea, ho ricevuto diverse offerte lavorative e in questi giorni inizio a lavorare in uno studio legale a Londra. Nel 2017, voglio cogliere l'occasione per sostenere il NY Bar Exam e ottenere il titolo di avvocato negli Stati Uniti, dove ho già svolto un tirocinio presso uno studio legale e l'esperienza mi ha colpita in positivo. Ma ragionando a lungo termine, il mio sogno è da sempre la diplomazia. La carriera diplomatica racchiude la mia idea non solo di lavoro ma di vita. È un percorso molto difficile e richiede una forte preparazione, ma so che proseguendo con l’impegno che ci ho messo finora, posso realizzarlo".