Michela Mancini è una brillante laureata LUISS in Giurisprudenza che per l'a.a. 2015-2016 frequenterà il Master in Laws della Harvard Law School, grazie a una borsa di studio post lauream LUISS. "Nessuna emozione professionale è stata più intensa del ricevere una lettera d'ammissione da Harvard! Mi sono laureata nell'ottobre 2011, ma dopo aver passato un anno alla University of East Anglia nel 2009, sognavo di rifare un'esperienza formativa all'estero entusiasmante come quella".
Michela si è specializzata in Diritto ed economia delle imprese e dopo la laurea ha iniziato a collaborare con il dipartimento societario e bancario dello studio legale internazionale Cleary Gottlieb Steen & Hamilton LLP. Lì è rimasta per tre anni, come praticante prima e come avvocato poi: "La mia tesi di laurea mi ha portato fortuna: durante il colloquio di selezione un partner mostrò grande interesse per l'argomento e mi scelse come figura legale junior proprio per occuparmi di regolamentazione bancaria e diritto degli intermediari finanziari. È stato un periodo di formazione e lavoro molto importante per me, nel quale mi sono buttata a capofitto cercando di impegnarmi al massimo".
Dopo un periodo di secondment presso l’ufficio legale di American Express in Italia, lo scorso inverno Michela ha deciso di inviare delle domande di Master: "Le prime ad avermi risposto, offrendomi anche una borsa di studio, sono state NYU e Chicago: ma quando ho ricevuto la lettera dell'Harvard Law School ho capito che in cuor mio avevo già deciso".
La domanda di ammissione a un master di un'università americana, spiega Michela, richiede un investimento significativo di tempo: "Servono innanzitutto delle recommendation letter da referenti del mondo accademico e professionale. E poi il personal statement, una lettera motivazionale in cui si racconta il proprio vissuto, le ragioni della domanda e gli obiettivi professionali nel breve e lungo termine: io ho raccontato la mia storia, i miei valori e le mie convinzioni senza filtri, con passione ed entusiasmo. Desideravo farmi conoscere sfruttando quelle poche righe a disposizione, tanto più che spesso università così prestigiose non cercano figure standard. Si può essere professionisti o accademici: l'importante è avere qualcosa di unico che consenta di differenziarsi dagli altri candidati e di contribuire alla creazione di un pool di studenti internazionali con profili accattivanti".
In agosto Michela partirà per il suo anno a Boston: "Il mio obiettivo è impegnarmi in un percorso di studio altamente qualificante, con una nuova prospettiva e un approccio pratico. Non vedo l'ora di rappresentare il mio Paese e il mio Ateneo e di confrontarmi con gli altri studenti internazionali e con una varietà di vedute culturali e giuridiche diverse. Devo ringraziare la LUISS per essermi stata d'aiuto nel mio percorso: consente agli studenti di essere esposti alla realtà lavorativa sin dal primo anno di studi universitari e tiene molto alla formazione internazionale. Moltissimi professori sono anche professionisti e trasmettono agli studenti conoscenze giuridiche sia teoriche che pratiche, cosa molto apprezzata dalle aziende e dagli studi legali strutturati. Nel mio caso, devo ringraziare l'Ateneo anche per avermi assegnato la borsa di studio per frequentare Harvard".
Secondo Michela, in ogni percorso professionale bisogna cercare sempre nuovi obiettivi di crescita: "Se si è perseveranti, non esiste ostacolo che non possa essere superato". Intanto, per quanto riguarda i suoi progetti futuri, aspetta di sapere dove la porterà l'esperienza negli USA: "Quello che so per certo è che intraprenderò il mio percorso professionale con il massimo impegno, perché credo che una formazione accademica d’eccellenza sia fondamentale per migliorare la diffusione della cultura giuridico-economica".