Il progetto SPINTAN è una ricerca innovativa sugli investimenti pubblici immateriali finanziata dalla Commissione Europea nella quale il LUISS Lab for European Economics diretto dal Professor Stefano Manzocchi svolge un ruolo di primo piano. All'inizio di gennaio, la coordinatrice del progetto Cecilia Jona-Lasinio ha partecipato alla conferenza annuale dell'American Economic Association per presentare i primi risultati dei lavori di fronte alla comunità scientifica mondiale degli economisti.
"SPINTAN sta per Smart Public Intangibles e ha come obiettivo principale l'analisi dei beni intangibili nella pubblica amministrazione per capire quali sono le interazioni fra settore pubblico e privato che generano effetti positivi sulla crescita economica" racconta la ricercatrice. "Per beni intangibili si intendono gli investimenti che puntano a riorganizzare e gestire in modo più efficiente la pubblica amministrazione, come gli investimenti pubblici in ricerca e sviluppo, ma altri asset importanti sono il training e la formazione del personale".
Al progetto partecipano undici istituti europei, fra i quali figurano non solo centri di ricerca universitari ma anche l'OCSE. "Il grosso del lavoro si concentra in questa prima fase di raccolta dei dati e sul tentativo di misurare i beni intangibili: una raccolta che non è mai stata fatta prima in letteratura". Il rilevamento riguarda 22 paesi europei più gli Stati Uniti, a cui poi si aggiungeranno anche Cina, Brasile e India. "Fino a questo momento ci siamo occupati delle misurazioni di tutti gli investimenti in 15 paesi europei più gli Stati Uniti, grazie a un lavoro a stretto contatto con il Conference Board a New York".
Proprio con colleghi del Conference Board e dell'Imperial College di Londra, Jona-Lasinio ha presentato i risultati del primo anno di ricerca alla conferenza di Boston. "La presentazione è stata fatta di fronte a un pubblico abbastanza eterogeneo. Fra questi era presente anche Leonard Nakamura, vicepresidente della Federal Reserve e padre della teoria alla base della nostra ricerca. Tutti i presenti hanno colto l'originalità e le potenzialità sia in termini di analisi di crescita economica che di disegni di policy del nostro lavoro".
Il prossimo passo della ricerca prevede la pubblicazione di un lavoro sulle metodologie di ricerca e i criteri di misurazione dei dati, in prospettive di un convegno incentrato sui risultati della prima metà del progetto. "A primavera avremo un Midterm Meeting ospitato dal NIESR di Londra (un altro degli istituti che partecipano al progetto) dove ci confronteremo sulla definizione del metodo di misurazione dei beni immateriali. Nel frattempo, la produzione di stime va avanti e per aprile copriranno tutti i 22 paesi europei inclusi nel progetto, con dati che copriranno dal 1995 fino al 2013. Poi, daremo avvio a degli studi formalizzati sull'interazione fra settore pubblico e privato e cominceranno a esserci le prime verifiche sull'effettiva esistenza degli effetti di spillover tra settore pubblico e privato".
Lo scopo di questo importante progetto mira quindi a rivoluzionare il quadro delle fonti di crescita su cui si costruisce il nostro sistema economico. "Una volta quantificati e analizzati i contributi alla crescita da parte degli asset intangibili, la ricerca si concentra sul tipo di implicazioni e suggerimenti in termini di politica economica che potremmo dare sia alla Commissione Europea che al Bureau of Economic Analysis negli Stati Uniti, dove sono molto interessati a scoprire nuove possibilità di stimolare la crescita attraverso l'investimento in altri beni capitali".